Secondo una recente analisi della Banca Mondiale, le aspirazioni della Bulgaria di aderire all’Eurozona nel 2025 devono affrontare ostacoli significativi poiché il rallentamento economico e l’incertezza politica pongono sfide formidabili.
Nel 2023, la Bulgaria ha registrato un rallentamento della sua economia, rispecchiando le tendenze osservate nei principali partner commerciali. Sebbene l’inflazione abbia gradualmente rallentato, il ritmo rimane lento, mettendo in pericolo la candidatura del paese all’adesione all’Eurozona .
Il rapporto della Banca Mondiale evidenzia le preoccupazioni sulla competitività della Bulgaria , con una crescita dei salari reali che supererà gli aumenti di produttività nel 2023. Inoltre, il riemergere dell’instabilità politica minaccia di far deragliare l’agenda di riforme del governo, esacerbando le vulnerabilità economiche esistenti.
Nonostante i progressi nel colmare il divario di reddito con l’UE, la Bulgaria continua a lottare con debolezze istituzionali e carenze di governance. Sebbene il sostegno fiscale durante le recenti crisi abbia favorito la resilienza economica, persistono ostacoli strutturali che ostacolano la crescita sostenuta e il miglioramento della produttività.
Sebbene la posizione fiscale della Bulgaria rimanga solida, con un debito pubblico tra i più bassi dell’UE, persistono sfide nell’affrontare la povertà e la disuguaglianza. Le pressioni inflazionistiche e le battute d’arresto dell’occupazione hanno invertito i progressi nella riduzione della povertà, sottolineando persistenti disparità socioeconomiche.
La crescita dei prezzi al consumo si è attenuata nel 2023, ma permangono preoccupazioni sulla sostenibilità delle politiche fiscali in un contesto di boom del credito edilizio. La redditività del settore bancario rimane elevata, ma la crescente espansione del credito fa temere una potenziale bolla e un’impennata dei prestiti in sofferenza.
L’instabilità politica aggrava le incertezze economiche, con i ricorrenti rimpasti governativi che minacciano lo slancio delle riforme. L’imminente sesto turno di elezioni anticipate in tre anni complica ulteriormente il panorama politico della Bulgaria , ritardando potenzialmente riforme cruciali e mettendo a repentaglio l’adesione all’Eurozona .
Mentre il deficit fiscale della Bulgaria rimane al di sotto dei criteri di Maastricht, le turbolenze politiche e i ritardi negli sforzi di consolidamento mettono in dubbio la capacità del paese di soddisfare i requisiti di ingresso nell’Eurozona . Gli ambiziosi piani di spesa del governo esacerbano ulteriormente le preoccupazioni fiscali, rinviando gli sforzi di risanamento oltre il 2024.
Nonostante le sfide , la Banca Mondiale suggerisce che le aspirazioni della Bulgaria nell’Eurozona non sono del tutto irraggiungibili con una governance stabile e tendenze disinflazionistiche sostenute. Tuttavia, sono indispensabili sforzi sostenuti per affrontare le vulnerabilità economiche e superare le incertezze politiche.
fonte bta