Giovedì, 21 Novembre 2024

La strada della Bulgaria verso l’Eurozona è in stallo: la crisi politica infligge un colpo da miliardi di lev

Mentre la Bulgaria è alle prese con una crisi politica sempre più profonda e con l’incombente spettro di elezioni anticipate, le conseguenze economiche sono decisamente evidenti. Le recenti previsioni economiche del gruppo finanziario italiano "Unicredit" fanno luce sulle terribili conseguenze, stimando che le turbolenze costeranno all'economia bulgara la cifra sbalorditiva di 1 miliardo di BGN. Inoltre, le speranze di ingresso nell’Eurozona vengono deluse poiché la cronologia viene spostata al 2026.

Le previsioni , redatte da Kristofor Pavlov, capo economista di "Unicredit Bulbank", dipingono un quadro che fa riflettere sulla traiettoria economica della Bulgaria . Con le elezioni previste per il 9 giugno, l’incertezza incombe sul panorama politico, con proiezioni che indicano un parlamento frammentato dominato da partiti filo-europei. Tuttavia, la natura dinamica della situazione, unita ai potenziali voti di protesta alimentati dai recenti scandali, aggiunge uno strato di imprevedibilità.

Le prospettive economiche per il 2024 prevedono una revisione al ribasso, con la crescita del PIL declassata dal 3% al 2,5%, attribuendo il calo all’incertezza politica che frena le prospettive di investimento. Allo stesso modo, la previsione per il 2025 vede una diminuzione marginale della crescita del PIL dal 3,3% al 3,25%.

Il ritardo nell’adesione della Bulgaria all’Eurozona è una pillola amara da ingoiare, con la stabilità e l’impegno attivo del governo citati come prerequisiti per la mossa strategica. Le previsioni economiche sottolineano lo scetticismo riguardo alla capacità del governo provvisorio di soddisfare i criteri di Maastricht e sottolineano la necessità di un'amministrazione stabile per perseguire efficacemente le priorità chiave.

Nel mezzo dello sconvolgimento politico, le agenzie di rating "Fitch" e "Standard & Poor's" sono pronte a valutare la situazione prima delle elezioni, aggiungendo un ulteriore livello di incertezza alle prospettive economiche della Bulgaria .

Mentre la nazione si prepara alla resa dei conti elettorale, i sondaggi indicano un vantaggio per i partiti filoeuropei, anche se in un panorama politico complesso. Si richiama l'attenzione sulla potenziale nascita di un nuovo partito sostenuto dal presidente Rumen Radev, che potrebbe ridisegnare gli equilibri politici a lungo termine.

All’indomani delle elezioni, colmare le divisioni politiche per formare un governo filoeuropeo emerge come un imperativo fondamentale. Tuttavia, le antipatie personali tra i leader dei partiti rappresentano un ostacolo formidabile, mentre i cambiamenti di leadership rappresentano una possibile strada per superare le divisioni radicate.

Le previsioni evidenziano anche il previsto rallentamento del processo decisionale e dell’attuazione delle riforme sotto un nuovo governo, esacerbando le debolezze strutturali e ostacolando lo sviluppo a lungo termine.

Di fronte a queste sfide, la resilienza economica della Bulgaria è messa alla prova, con le previsioni di inflazione riviste al ribasso e le aspettative di emissione di debito pubblico mitigate dall’instabilità politica.

Nonostante le prospettive cupe, permangono le speranze di una svolta post-elettorale, con il potenziale di una riduzione del rischio e di una rinnovata stabilità che aprono la strada alla ripresa economica e alle aspirazioni dell’Eurozona .

fonte novinite

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