Venerdì, 18 Ottobre 2024

Centinaia di pazienti lasciano l’ospedale Al Shifa per dirigersi a sud di Gaza

Centinaia di pazienti dell’ospedale Al Shifa, nel nord della Striscia di Gaza, stanno evacuando i locali e si stanno dirigendo a piedi verso il sud dell’enclave. Secondo quanto ha dichiarato all’emittente qatariota “Al JAzeera”, il direttore generale di Al Shifa ha affermato che l’evacuazione dei bambini prematuri è possibile posizionandone due in ciascuna incubatrice. “Prevediamo che decine di feriti perderanno la vita lungo la strada”, ha detto in un’intervista ad “Al Jazeera”. Secondo i resoconti dei media locali, sono morti sei pazienti in dialisi e 22 pazienti del reparto di terapia intensiva.

In precedenza, le Forze di difesa israeliane hanno riferito di non aver mai chiesto di evacuare pazienti o équipe mediche” dall’ospedale palestinese Al Shifa e hanno annunciato di lavorare per coordinare le richieste di evacuazioni di pazienti. Lo hanno annunciato le Idf su X (ex Twitter), smentendo quanto affermato in precedenza dall’emittente qatariota “Al Jazeera”, secondo cui i militari israeliani avrebbero dato un’ora di tempo per far evacuare il presidio sanitario. “I rimarranno in ospedale a beneficio dei pazienti che non vogliono o non possono evacuare”, hanno aggiunto le Idf, che nella notte hanno fornito cibo, acqua e aiuti umanitari all’ospedale. “Questa mattina le Idf hanno risposto alla richiesta del direttore dell’ospedale di Shifa per consentire ai cittadini di Gaza che si erano rifugiati nell’ospedale e che desiderano evacuare dall’ospedale di Shifa verso il valico umanitario nella Striscia di Gaza attraverso un corridoio sicuro”, aggiungono le Idf.

Nella serata di ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che la responsabilità della sicurezza sul piano militare nella Striscia di Gaza, al termine della guerra, dovrà rimanere ad Israele, almeno per il prossimo futuro. Una volta che il movimento islamista palestinese di Hamas “sarà sconfitto”, ha spiegato, bisognerà fare in modo che “il terrorismo non possa fare più ritorno: e al momento siamo gli unici in grado di garantire questa premessa”. Il premier ha riconosciuto la necessità di un “governo civile” nella Striscia di Gaza, senza entrare però nei dettagli in merito a chi dovrà gestire la governance della regione. “Non so chi dovrà occuparsene, ma posso dire con certezza che una simile responsabilità non può essere lasciata a chi sostiene i terroristi”, ha affermato. Netanyahu ha paragonato la situazione nella Striscia all’occupazione della Germania nazista e del Giappone da parte degli alleati, al termine della Seconda guerra mondiale, avvenuta a “fini amministrativi e riabilitativi”. Il premier ha quindi invocato un “cambiamento culturale” simile a quello avvenuto nei due Paesi dopo il secondo conflitto mondiale. Il nuovo governo di Gaza, ha aggiunto, dovrà impegnarsi a combattere il terrorismo, e non a finanziarlo.

Sul campo di battaglia intanto le Brigate Qassam, l’ala armata del movimento islamista palestinese Hamas, hanno rivendicato la distruzione di decine di veicoli militari israeliani negli ultimi quattro giorni. Secondo il portavoce Abu Obaida, citato dall’emittente televisiva qatariota “Al Jazeera”, i combattenti delle Brigate Qassam hanno distrutto un condominio a Beit Hanoon, nel nord-est della Striscia di Gaza, dove erano di stanza le forze speciali israeliane, uccidendo i militari che erano all’interno. L’esercito israeliano non ha ancora commentato pubblicamente il presunto attacco o le eventuali vittime. Abu Obaida ha aggiunto che i combattenti di Hamas sono sul posto “inseguendo le forze nemiche e i loro veicoli di strada in strada”. Il portavoce ha descritto l’incursione israeliana nell’ospedale Al Shifa come un “crimine di guerra” e ha anche respinto le accuse israeliane secondo cui Hamas opera negli ospedali di Gaza, definendole “menzogne infondate”

Dal punto di vista umanitario Medici senza frontiere (Msf) ha denunciato che gli intensi combattimenti a Gaza City continuano a impedire a migliaia di persone di lasciare l’area in sicurezza. Attraverso un comunicato, l’organizzazione governativa ha fatto sapere di aver cercato di evacuare parte del suo personale, insieme alle loro famiglie (137 persone in totale, di cui 65 bambini), attualmente intrappolato all’interno di alcuni locali dell’organizzazione umanitaria vicino all’ospedale Al Shifa. “I nostri colleghi sentono il rumore costante degli spari, dei colpi di artiglieria e dei droni. Lo sentiamo quando parliamo con loro al telefono. Evacuare verso il sud di Gaza rimane insicuro”, afferma Ann Taylor, capomissione di Msf nei Territori Palestinesi. “Sono terrorizzati, hanno finito il cibo da diversi giorni e i bambini hanno iniziato ad ammalarsi per aver bevuto acqua salata, devono essere evacuati subito”. Intanto, in Cisgiordania, oggi l’esercito israeliano ha circondato gli ospedali di Jenin, compreso il Khalil Suleiman, supportato da Msf, durante alcune incursioni in un campo profughi della città.
 
fonte novanews

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