Venerdì, 18 Ottobre 2024

Ciclone in Libia, oltre tremila morti ma la cifra potrebbe salire fino a 10 mila. Meloni: “Italia vicina al popolo libico”

Ha superato i tremila morti il bilancio provvisorio delle inondazioni causate dal passaggio del ciclone sub-tropicale “Daniel” sull’est della Libia. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità del Governo libico di stabilità nazionale (Gsn), l’esecutivo libico al potere nell’est e non riconosciuto dalla comunità internazionale, Othman Abdel Jalil, affermando che la situazione a Derna è spaventosa. In precedenza, le autorità libiche hanno stimato che il bilancio dei morti potrebbe aggravarsi a 10.000, mentre i dispersi a 100.000. Il capo del governo libico di unità nazionale (Gun), Abdelhamid Dabaiba, ha proclamato un lutto di tre giorni e ha stabilito di issare la bandiera a mezz’asta in tutta la Libia per onorare gli oltre duemila morti del ciclone.

La situazione è particolarmente grave nella città di Derna, 250 chilometri a est di Bengasi e oltre 880 chilometri a est di Tripoli. Oltre 300 corpi sono stati seppelliti in città. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha appreso con dolore degli ingenti danni causati dall’uragano Daniel che ha colpito la parte est della Libia causando morte, feriti e distruzione. L’Italia – si legge in una nota di palazzo Chigi – esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e al popolo libico e ha attivato la Protezione civile per poter assistere nel migliore dei modi la Libia colpita da questa emergenza.

Secondo quanto appreso da ‘Agenzia Nova’ la città libica risulta completamente isolata e irraggiungibile. Non è possibile entrare né uscire dalla città, perché le strade risultano bloccate. Le reti Internet e della telefonia – sia fissa che mobile – sono interrotte. In più, le immagini delle inondazioni diffuse dalle televisioni libiche e dagli utenti dei social network sono impressionanti e mostrano torrenti di acqua marrone sommergere interi quartieri del comune libico situato sulla costa, non lontano dal confine con l’Egitto.

L’altro numero delle vittime, spiega il portavoce dell’Esercito nazionale libico (Enl), Ahmed Al Mismari, è dovuto al crollo di due dighe a sud di Derna, che a loro volta hanno causato il crollo di tutti i ponti della città e il completo allagamento di interi quartieri della città.

Il ministro del Trasporto aereo e membro della commissione di crisi del cosiddetto Governo di stabilità nazionale della Libia (Gsn, l’esecutivo al potere nell’est del Paese), Hisham Abu Shkewat, ha chiesto a tutti i Paesi amici e in particolare all’Italia un “aiuto urgente”. Lo ha riferito lo stesso ministro in alcune dichiarazioni rilasciate ad “Agenzia Nova”. “La regione orientale della Libia è stata colpita da una tempesta senza precedenti che ha provocato danni in diverse città, tra cui Al Bayda e Al Marj, ma quello che è accaduto a Derna rappresenta una catastrofe umanitaria sotto tutti gli aspetti”, ha spiegato il ministro. Anche il capo del Consiglio presidenziale, Mohamed Al-Menfi, ha inviato una richiesta di soccorso ai Paesi e alle organizzazioni internazionali affinché forniscano assistenza e sostegno alle aree colpite. Nel frattempo, l’ente petrolifero statale libico, National oil corporation, ha reso noto che le compagnie petrolifere internazionali che operano in Libia, tra cui Eni, hanno dato piena disponibilità per aiutare le località colpite dal ciclone Daniel. L’ambasciata italiana a Tripoli ha espresso cordoglio per le vittime causate dal ciclone.

fonte novanews

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