Giovedì, 21 Novembre 2024

Due “comici” russi telefonano a Meloni e la interrogano sulla politica estera

Vovan & Lexus, i due noti “comici” russi considerati vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino, hanno preso di mira Giorgia Meloni: uno dei due ha infatti chiamato al telefono la premier italiana e l’ha interrogata sulla sua politica estera, fingendo di essere un leader africano. I due in passato hanno “colpito” leader internazionali come il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, e l’ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger.

Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stolyarov – questi i veri nomi di Vovan & Lexus – hanno presentato la conversazione affermando che Meloni si è lamentata dell’atteggiamento del presidente francese, Emmanuel Macron, circa l’emergenza migratoria, ed hanno riferito di una presunta “stanchezza” della premier per la situazione in Ucraina. Ma in verità la Meloni, pur caduta nell’inganno, non ha fatto altro che ripetere le sue note posizioni sulle diverse questioni internazionali. La premier, infatti, ha parlato di immigrazione, dei rapporti con l’Africa e di Ucraina ma, in sostanza, ha ribadito le posizioni più volte espresse in pubblico da lei stessa e dagli esponenti del suo governo.

In un passaggio dedicato ai flussi migratori, la premier afferma che “è impossibile” affrontare questo dossier senza un coinvolgimento “dell’Unione europea ma anche dell’Onu”. Meloni parla poi della problematica dell’integrazione delle “persone che arrivano illegalmente” in Italia. “La Commissione europea dice che capisce la questione, il problema è quanto tempo ci vuole per dare risposte concrete”, prosegue la premier nell’audio. Il presidente del Consiglio parla anche di alcuni degli spunti contenuti nel Piano Mattei per l’Africa. “Sto cercando di parlare con altri Paesi europei degli investimenti energetici in Africa. Nei primi giorni di novembre presenteremo qui a Roma in una conferenza il nostro Piano Mattei, che consiste nell’investire nell’energia per l’Africa”, spiega la premier, evidentemente interpellata dal comico quando la Conferenza Italia-Africa non era stata ancora rinviata a causa della situazione in corso in Medio Oriente. “Vorrei che la presidenza del G7 si concentrasse sull’Africa”, aggiunge Meloni, ribadendo un concetto più volte espresso. La premier parla anche di Libia, un dossier molto importante per l’Italia, dicendo che si potrebbe “discutere per ore” di cosa è successo al Paese nordafricano e comprendere che “la situazione ora non è migliore” visto che c’è anche “una crisi energetica”.

Il presidente del Consiglio, interpellata sull’Ucraina, dichiara di vedere “molta stanchezza” da parte di tutti in relazione al sostegno a Kiev. “Siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema è trovarne una che possa essere accettabile senza distruggere il diritto internazionale”, afferma la premier nella conversazione, ribadendo di fatto quanto più volte affermato sulla necessità di garantire la sovranità e l’indipendenza di Kiev. “L’Ucraina non ha avuto il successo che ci si aspettava in primavera. La controffensiva dell’Ucraina forse non sta andando come si aspettavano. Sta procedendo, ma non ha cambiato il destino del conflitto. Quindi tutti comprendono che (il conflitto) potrebbe potrebbe durare molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è quale sia la soluzione accettabile senza aprire altri conflitti”, aggiunge la premier.

Meloni, nel corso della conversazione con il “finto” leader africano, si esprime anche sul tema dei corridoi del grano nel Mar Nero. “Penso che dobbiamo discuterne, che dobbiamo trovare una soluzione perché altrimenti la situazione diventerà impossibile da affrontare. Ne ho discusso anche durante il summit del G20, nel corso dell’incontro sull’Africa: se permettiamo alla Russia di ricattarci, potrebbe essere sempre peggio, ma se non troviamo altre soluzioni questo diventerà un problema impossibile”, spiega la premier, rimarcando una posizione contraria al ritiro di Mosca dall’iniziativa che, per mesi, ha consentito un passaggio sicuro attraverso il Mar Nero alle navi cariche di cereali in partenza dai porti ucraini. Interrogata, infine, sul problema del nazionalismo ucraino e del retaggio lasciato dal suo storico leader, Stepan Bandera, Meloni scaccia ogni dubbio affermando: “Penso che il problema legato al nazionalismo sia un problema che ha (il presidente russo Vladimir) Putin. Penso che in Ucraina stiano facendo quello che devono fare e questa è la cosa giusta”.

Il presidente Meloni è stata tratta in inganno al telefono da un personaggio che è riuscito a spacciarsi attraverso l’ufficio diplomatico di palazzo Chigi come presidente dell’Unione Africana. Lo riferiscono fonti di palazzo Chigi, sottolineando che “nonostante il tentativo di farle dire frasi ‘scomode’ Meloni ha invece ribadito nella sostanza le posizioni assunte dal governo, pur nei toni consueti di estrema cortesia formale che si tengono in interlocuzioni con rappresentanti istituzionali stranieri”. “Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina e le politiche italiane di contrasto all’immigrazione illegale”, concludono le fonti.

Intanto Palazzo Chigi con una nota riferisce che “l’Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni”. Nella nota, inoltre, si spiega che l’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre.

fonte novanews

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