Domenica, 08 Settembre 2024

Migranti, Fedriga: “Da soli non ce la faremo”

Tutte le misure che è necessario fare in questo momento sul territorio per affrontare l’emergenza immigrazione sono dei palliativi. Per quanto riguarda la mia regione e la rotta balcanica, che è quella che conosco meglio, penso che serva un forte intervento europeo per fare accordi con i Paesi di transito. Accordi che poi però vanno fatti rispettare. Altrimenti noi metteremo sempre delle toppe e non risolveremo mai il problema”. Lo ha detto alla “Stampa” il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga, prima di salire sul palco del Meeting di Rimini per un confronto pubblico con i colleghi Attilio Fontana e Stefano Bonaccini. 

Oggi i sindaci, a cominciare da quelli leghisti, protestano contro il governo: “Io continuo a pensare che stipulare accordi bilaterali nel Mediterraneo con i Paesi nordafricani per effettuare pattugliamenti congiunti potrebbe essere una soluzione. E lo stesso bisognerebbe fare con la Slovenia per la rotta balcanica. Se vogliamo far tornare la legalità in Italia e in Europa dobbiamo dare delle risposte a chi scappa da una guerra, e quindi ha diritto allo status di rifugiato di protezione sussidiaria, però non possiamo pensare che chiunque possa andare dappertutto”.

Altra questione dialettica fra governo ed enti locali è la sanità. Nella manovra i 4 miliardi chiesti dal ministro della Salute Orazio Schillaci potrebbero non esserci. L’esecutivo deve fare uno sforzo in più: “Penso che serva. La sfida dei prossimi decenni sarà quella sanitaria. Viviamo una situazione estremamente complicata: da una parte una popolazione che fortunatamente invecchia molto di più e ciò comporta dover dare risposte a nuove esigenze come la cronicità, dall’altra però viviamo anche una carenza di personale. Non è soltanto un problema finanziario: abbiamo bisogno di moltissimi specialisti, ma anche di infermieri e operatori sodo sanitari”. “E poi – aggiunge – bisogna rivedere la parte organizzativa perché oggi abbiamo troppe richieste di prestazioni diagnostiche inappropriate che saturano il sistema. Per non parlare dell’uso che dobbiamo fare delle nuove tecnologie per dare una risposta diffusa ed evitare, attraverso un monitoraggio costante, che la cronicità si trasformi in acuzie”.

Anche a Rimini Bonaccini ha ribadito che il governo ha promesso i soldi per l’alluvione ma che dopo tre mesi i cittadini e le imprese emiliano-romagnole colpite ancora non li hanno visti: “Mi sembra che il governo abbia impegnato delle risorse importanti. Dopodiché tutto quello che si può fare per dare delle risposte nel modo più rapido possibile è positivo. È chiaro che questo bisogna coniugarlo poi con la possibilità di spesa e di messa a terra delle risorse.

Spero in una costante collaborazione fra istituzioni perché oggi, indifferentemente dai colori politici, l’importante è riuscire a dare risposte ai cittadini”. Nelle ultime 24 ore il governatore ha incontrato più volte il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini: “Abbiamo parlato di diverse cose, dai problemi della sanità alla questione energetica. Sono andato personalmente a Boston a vedere le centrali a fusione. Un’innovazione enorme che nulla ha a che fare con le attuali centrali nucleari e che garantisce scorie quasi zero e sicurezza. Questo è uno dei temi che sta molto a cuore al ministro e alla Lega”. Argomenti futuribili: “Sì, e lo rivendico. Noi oggi dobbiamo pensare di guardare non solo all’obiettivo di cosa farà questo governo ma anche di cosa consegnerà questo governo al prossimo. Questo significa avere una visione di lungo periodo”, ha concluso Fedriga.

fonte novanews

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