I controlli alle frontiere tra Bulgaria e Romania lungo il fiume Danubio continueranno dopo il 31 marzo, anche se entrambe le nazioni anticipano la loro ammissione nella zona Schengen via aerea e marittima . Questa rivelazione è stata rivelata a BNR da una fonte interna alla Commissione Europea, facendo luce su un ostacolo significativo nel percorso verso viaggi senza interruzioni all’interno dell’Unione Europea.
La persistenza dei controlli alle frontiere lungo le frontiere fluviali, classificate come frontiere terrestri tra gli Stati membri, sottolinea le complessità inerenti alla piena integrazione di Bulgaria e Romania nello spazio Schengen . Nonostante la prevista espansione dei privilegi Schengen per comprendere i viaggi aerei e marittimi, le misure di controllo delle frontiere terrestri rimangono invariate per queste due nazioni dell’Europa orientale.
Questa decisione arriva nel mezzo delle crescenti preoccupazioni sollevate dai vettori bulgari, che hanno sperimentato tempi di attesa prolungati sui collegamenti dei traghetti tra Bulgaria e Romania , in particolare in punti come Bechet-Oreahovo e Silistra-Calarasi. I continui disagi affrontati dai vettori hanno spinto a indagare sulla portata delle disposizioni Schengen relative ai confini fluviali e ai porti, evidenziando la necessità di chiarezza e risoluzione in merito.
La commissione per le petizioni del Parlamento europeo ha recentemente compiuto un passo significativo approvando una proposta di risoluzione che invita la Commissione europea ad accelerare una decisione sull'adesione completa della Bulgaria e della Romania allo spazio Schengen . Questa risoluzione, approvata martedì (19.03), sottolinea l’urgenza di affrontare le persistenti questioni relative al controllo delle frontiere e di razionalizzare il processo di integrazione per questi due Stati membri.
fonte bnr