Tre persone in tuta mimetica hanno aperto il fuoco nella sala concerti Crocus City Hall a Mosca: 40 è il numero delle vittime, mentre sono 130 i feriti. Nell’attacco sono stati colpiti anche dei bambini. I tre assalitori avrebbero anche tirato un ordigno che ha fatto divampare un incendio nella sala. Il tetto dell’edificio è in fiamme, e rischia di crollare. Gran parte dei presenti sarebbe riuscita a scappare dal luogo della sparatoria: i vigili del fuoco hanno evacuato circa 100 persone dalla sala da concerti e almeno 50 ambulanze sono state inviate al Crocus City Hall. Unità speciali di polizia della Guardia nazionale russa sono state inviate sul luogo.

Lo Stato islamico (Is) ha rivendicato la responsabilità della strage: “I combattenti dello Stato Islamico hanno lanciato un attacco contro un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, situata alla periferia della capitale russa, Mosca. Durante l’assalto, centinaia di persone sono state uccise e ferite, mentre si è verificata una vasta distruzione nell’area prima che i combattenti si ritirassero indenni nelle loro basi”, riferisce l’agenzia di stampa “Amaq”, affiliata al gruppo terroristico.

ll consigliere del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, aveva fin da subito escluso la responsabilità di Kiev. “L’Ucraina non ha assolutamente niente a che vedere con questa sparatoria. L’Ucraina non ha mai usato strategie di guerra terroristiche”, aveva detto Mykhailo Podolyak. Anche le autorità statunitensi avevano negato il coinvolgimento ucraino.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, aveva minacciato l’Ucraina: “Se venisse confermato che si tratta di terroristi legati al regime di Kiev, non c’è altra via se non trattarli come tali, così come i loro sostenitori ideologici. Ognuno di loro deve essere individuato e neutralizzato senza pietà, in quanto terroristi, compresi i funzionari dello Stato coinvolti in tali atti criminali”, aveva detto Medvedev su Telegram.

fonte novanews