Mercoledì, 05 Febbraio 2025

Meloni mette in guardia sul Mes: “Accelerare la ratifica oggi sarebbe un atto contrario all’interesse nazionale”

Accelerare la ratifica del trattato di riforma del Mes in questo momento sarebbe un atto “contrario all’interesse nazionale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una intervista al “Corriere della Sera”. Meloni sostiene, infatti, come in questa fase il governo sia “impegnato nel negoziato decisivo per la modifica del Patto di stabilità e il completamento dell’Unione bancaria”. “Se abbiamo presentato una questione sospensiva alla richiesta delle opposizioni di ratifica immediata è perché questi strumenti vanno visti insieme. Chi oggi chiede la ratifica non sta facendo l’interesse italiano”, ha concluso Meloni.
 
L’altro capitolo affrontato dal presidente del Consiglio riguarda il capitolo migranti, in cui – secondo il premier – l’Europa ha mostrato di aver cambiato passo: “Investire sulla stabilità del Nord Africa e prevenire le partenze è un primario interesse italiano e finalmente una priorità europea. Sulla dimensione esterna siamo tutti d’accordo. Sulla dimensione interna, no”. Meloni non ha nascosto di comprendere le ragioni della contrarietà di Ungheria e Polonia sulla dimensione interna del dossier migratorio: “Soprattutto Varsavia, ma anche Budapest, hanno accolto milioni di profughi ucraini ricevendo dalla Ue contributi inferiori al necessario. Di contro, secondo l’accordo dell’8 giugno, sarebbero tenute a versare 20 mila euro per ogni migrante anche irregolare non ricollocato. Il tutto, aggravato dal blocco degli stanziamenti per i loro Pnrr nazionali”.
 
 
La contrarietà dei due Paesi dell’est non blocca l’iter del Patto su migrazione e asilo, ma ad avviso della Meloni non si tratta di una soluzione totalmente efficace: “Vendere questo accordo come una soluzione efficace è sbagliato. Può aiutare l’Italia in misura relativa, anche perché il principio cardine di Dublino dello Stato di primo approdo non è stato superato e l’onere su nazioni come l’Italia è ancora troppo elevato”. “Il Patto si occupa di gestire gli arrivi quando avvengono, la mia priorità invece è fermare i flussi illegali prima che partano e stroncare il traffico di esseri umani”.
 
Il presidente del Consiglio ha poi affrontato il merito del principale dossier economico: il piano di ripresa e resilienza (Pnrr): “È necessario porre fine agli allarmismi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, uno strumento che viene strumentalizzato per attaccare il governo. Poi ha concluso: “Senza polemica, non posso fare a meno di notare che se il lavoro certosino che stiamo facendo adesso, senza alcuna tensione con la Commissione, fosse stato fatto a monte quando i progetti sono stati presentati, avremmo potuto risparmiare molto tempo. Poco male, siamo comunque vicinissimi all’obiettivo. E stiamo lavorando senza sosta alla rimodulazione del Piano e alla presentazione del Repower EU, per spendere tutte le risorse privilegiando progetti strategici”
 
fonte novanews

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