Domenica, 08 Settembre 2024

Giansanti : “Necessaria una revisione della Politica agricola comune”

I fattori che hanno contribuito a innescare le proteste degli agricoltori in tutta Europa “sono frutto di un progressivo distaccamento delle politiche e delle ambizioni della Commissione europea dalla realtà operativa quotidiana delle nostre imprese”. Dunque servono “politiche più orientate alla competitività e soprattutto una profonda revisione della Politica agricola comune (Pac)”. In un intervista ad Agenzia Nova, il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ribadisce le priorità del comparto agricolo italiano e indica la strada che, secondo la confederazione, il nostro Paese dovrebbe seguire per far valere le proprie ragioni a Bruxelles. A cominciare dalla convinzione che le misure contenute nella nuova Pac non siano adeguate, perché chiedono agli agricoltori “una svolta sul piano della sostenibilità ambientale” ma “senza tenere in considerazione le difficoltà contingenti”.

Confagricoltura, a più riprese ha “criticato l’impostazione della politica agricola comune sin dal 2018”, quando sono state rese note le proposte della Commissione, affinché questa “torni ad essere una politica capace di assicurare anche un giusto reddito agli agricoltori”. Infatti, le stesse misure “non apparivano conformi alle esigenze di sviluppo dei nostri sistemi agricoli”, aggiunge Giansanti facendo un parallelo con il Green deal. Green deal che, “ponendosi obiettivi sbilanciati verso la sostenibilità ambientale, a sfavore di quella economica, rischia di essere un Green dream”.

Fatte queste premesse, il presidente Giansanti ha ricordato come dall’ultimo Agrifish siano arrivati “segnali importanti che vanno nella direzione di una semplificazione della burocrazia e di una maggior flessibilità sulle condizionalità ambientali”, come sollecitato da Confagricoltura. Per il presidente, dunque, “stiamo raccogliendo i primi risultati ma c’è ancora molto da fare. Per questo continuiamo a lavorare con le istituzioni per tutelare il reddito degli agricoltori e dare certezze ai consumatori”. Gli agricoltori – ribadisce da tempo il presidente – chiedono “certezze e di essere messi nelle condizioni di poter produrre. Le politiche adottate dall’ultima Commissione Ue guardano all’ideologia ambientalista più che alla competitività: di qui la necessità di un cambio di passo”, conclude il presidente.

fonte novanews

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