Domenica, 08 Settembre 2024

Il Festival Surva – Il futuro in cerca della tradizione!

Nel corso degli ultimi anni il Festival di Pernik "Surva" ha suscitato enorme interesse, attirando centinaia di partecipanti stranieri e secondo Henri Ferdinand, fondatore della Federazione delle Città Europee di Carnevale e' riuscito a trasformarsi nel piu' grande festival folkloristico in Europa. Nel 2013 UNESCO lo ha inserito nella lista del Patrimonio mondiale immateriale ed e' stato anche incluso nella classifica di National Geographic per le 15 migliori mete per l' inverno.

Per scoprire dove si nascondono le radici di Surva e se i giovani stiano tornando alle tradizioni ci siamo rivolti al 73enne Kalin Vitanov del villaggio Leskovets il cui gruppo si e' classificato al secondo posto alla 23-esima edizione del Festival.

 

Le radici del Festival

I riti di Surva vengono associati a Vassilovden (il giorno di Basilio Magno) che nel vecchio calendario veniva celebrato il 14 gennaio. Ed e' proprio per questo che fino ai nostri giorni i festeggiamenti iniziano a questa data. Facendo riferimento ai dati ufficiali il Festival di Pernik si svolge da ormai 47 anni come un evento organizzato. Il nonno Kalin, tuttavia, si ricorda che durante gli anni del regime comunista (1945-1989) il Festival era vietato ed erano pochi quelli che osavano parteciparvi – del tutto illegalmente. Ed e' per questo che inizialmente veniva organizzato ogni quattro anni, di seguito ogni tre, due ed ora viene celebrato ogni anno.

In tutti i casi le radici delle usanze riprodotte oggi in Surva sono molto piu' profonde e richiamano iI tempi pagani in Bulgaria, la quale ha adottato il Cristianesimo come religione ufficiale nel 864 d.C.

Gli uomini mascherati conosciuti come survakari ballano in piazza intorno a falo' per scacciare gli spiriti maligni e portare buona salute e prosperita'. Le storie raccontate dagli antenati di Kalin Vitanov facevano capire che nei diversi periodi storici il rito assumeva diverse sfumature. "Mio nonno diceva che l' usanza di mettersi le maschere era rimasta sin dagli anni del dominio ottomano (1396-1878), quando i bulgari si mascheravano per vendicarsi dei turchi per gli stupri e le violenze", racconta il vecchietto. Secondo lui il terzo elemento dei riti richiama l' idea del matrimonio – l' acquisto della sposa, le gare di danza, lo spezzare del pane con le mani, etc. Cosi' i secoli hanno amalgamato un miscuglio di tradizioni che gli abitanti di Pernik hanno usato per ampliare il carnevale Surva, trasformandolo nel piu' grande festival folklorictico in Europa.

Le maschere

La maggior parte delle maschere di Pernik rappresenta mostri cornuti fatti di pelle di pecora e di legno e i kukeri sono riccamente decorati con campane e campanacci il cui peso a volte supera i 20-30 chili. Si possono vedere rituali di fidanzamento e rituali per scacciare il male nei quali i personaggi femminili vengono per lo piu' eseguiti da uomini vestiti da donne. "Il motivo e' che le donne in Bulgaria a quei tempi non erano ammesse a partecipare a questo tipo di eventi sociali", racconta il nonno Kalin.

 

Il futuro

Il vecchio fruga nel baule e ci fa vedere l' abito folkloristico di sua madre che ora usa sua nipote. La 57 enne Antoaneta Rangelova vive a Sofia da 37 anni e quest' anno ha partecipato per la prima volta con il gruppo del suo villaggio. La donna ci racconta che da cinque anni frequenta corsi di danza folkloristica per essere in buona forma fisica e mantenere lo spirito sano. Riesce a sentirsi molto piu' energica e non si preoccupa affatto a raccontare ai colleghi della "sua provenienza di campagna". Solo in questa scuola I corsi di danza vengono frequentati da piu' di 500 persone, la meta' delle quali persone giovani, istruite e ben pagate. Poi aggiunge che nel corso dei cinque anni dall' inizio della crisi economica questo tipo di danza da "quasi disonorevole" si e' trasformato in una moda vera e propria. Antoaneta dice che il prezzo di un abito folkloristico non nuovo, ma con tutti gli elementi varia tra 1000 e 2000 lev (avendo presente lo stipendio medio mensile di 750 lev).

 

Kalin Vitanov e Antoaneta Rangelova

Questo articolo e' stato scritto a sostegno della candidatura di Sofia e la Regione Sud Ovest della Bulgaria per Capitale europea della cultura 2019.

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